Tra selle e colline dominate dalla macchia mediterranea nei luoghi dove visse il santo protettore del territorio castiglionese San Guglielmo, detto di Malavalle. Un escursione ricca di panorami mozzafiato su uno dei tratti più belli dell’arcipelago toscano.
Cosa ti aspetta:
- La meravigliosa macchia mediterranea
- Panorami unici sulla costa maremmana e sulla Diaccia Botrona
- Il misterioso eremo di San Guglielmo
- Acquedotto Ximenes
- L’affascinante leggenda di San Guglielmo e il Drago
Descrizione dell’esperienza
Stanco, magro e con le carni lacerate dai ferri ai polsi, alle caviglie e ai fianchi per penitenza: così doveva apparire Guglielmo, eremita di probabili origini francesi che scelse come luogo della penitenza la Maremma.
Guglielmo si stabilì, secondo un antica leggenda in una valle, sotto Buriano, del tutto deserta, chiamata dagli abitanti ‘Valle Mala’ a causa dell’aria insalubre (dovuta alla malaria) che vi si respirava. Si narra che, scelto un androne per dimorarvi, Guglielmo vi trovò dentro un drago che, nella leggenda, terrorizzava tutti gli abitanti dei luoghi vicini ma Guglielmo per niente spaventato, si fece il segno della Croce e toccò la “fiera” con il suo bastone provocandone la morte.
Partiremo dalle meravigliose campagne castiglionesi, dove troveremo ciò che resta di un grandioso esempio di ingegneria idraulica del tempo dei Lorena, l’acquedotto ximeniano che celebra il talento dell’Ingegner Ximenes, costruito nel 1775 per portare l’acqua fino al centro di Castiglione della Pescaia.
Continueremo a camminare nella macchia mediterranea avvolti dai sui odori intensi anche in autunno: eriche lecci, corbezzoli, meravigliose sughere dai tronchi centenari ci accompagneranno fino all’antico complesso monastico fondato dai seguaci di Guglielmo da Malavalle. Il luogo mistico è stato costruito proprio sulla tomba del santo ed ha accolto numerosi eremiti nel corso della storia.
Giunti ai piedi di Poggio Ballone, la nostra fatica sarà ricompensata dalla splendida vista che si aprirà davanti ai nostri occhi: panorami indimenticabili sui tratti più belli dell’arcipelago toscano. L’ Argentario, l’isola del Giglio e l’isola d’Elba, si specchieranno nei nostri occhi per tutta la seconda parte del percorso, immaginandoci le navi degli Etruschi che in un tempo lontano, cercavano approdo in questo antico golfo marino.
Negli ultimi tratti di discesa vedremo la meravigliosa riserva naturale della Diaccia Botrona, un vasto ambiente palustre di estremo valore per la sosta, lo svernamento e la nidificazione dell’avifauna acquatica nonché testimonianza della presenza dell’antico Lago di Prile.
Rientro alle macchine previsto intorno le 18.00
Informazioni importanti
I costi di spostamento effettuati con i mezzi privati non sono mai compresi.
Sarà possibile però, su libera scelta dei partecipanti, condividere i posti auto e i costi dal punto di ritrovo al punto di partenza del trekking, stimati in € 50,00 per l’intera tratta di andata e ritorno, in base al calcolo percorrenze chilometriche ViaMichelin.